Per vendere l’auto ho dovuto cercare una valutazione dell’usato. Ho chiesto ad un edicolante quali fossero le riviste con le quotazioni dell’usato, e me ne sono state date addirittura due, Al Volante e AM, al prezzo di 2 euro e cinquanta! Arrivato a casa ho però scoperto che il modello specifico della mia auto non era tra quelli quotati, in quanto nelle riviste non ci sono le quotazioni di tutti i modelli, ma solo di alcuni (forse i più venduti? Chissà). Ne ho approfittato almeno per vedere le cifre spropositate che bisogna sganciare per comprarsi un’auto nuova, tanto per curiosità!
Allora ho cercato su internet, e ho trovato due quotazioni molto diverse: una era del 75% del prezzo originale, l’altra del 45%! Successivamente mi hanno fatto avere una valutazione (a pagamento) del 35% del prezzo originale, meno della metà della più alta. Che senso ha, e chi ci capisce qualcosa?
Alla fine ho fatto una media delle valutazioni, calcolando che in 3 anni e mezzo l’auto si fosse svalutata per più del 50% (che è assurdo a pensarci, quale altro bene costoso si svaluta così presto?) e l’ho ribassata per un problema che aveva per arrivare ad un terzo del prezzo originale.
Mi è rimasta la curiosità: chi decide queste (s)valutazioni, e su quali basi? Ci sono dei parametri? Da che dipendono? Mi sembra poco probabile trovare dei valori oggettivi sui prezzi dell’usato: allora forse è meglio considerare un prezzo che rappresenti il valore che le persone coinvolte nella trattativa danno all’oggetto.
Mi rimane un dubbio: perchè Quattroruote, che sulle valutazioni dell’usato ci guadagna (è un servizio a pagamento) ha dato una valutazione così bassa dell’auto che volevo vendere? Forse perchè nel 2008, quando l’ha provata, ne ha dato un giudizio negativo, nonostante poi i giudizi di chi l’ha comprata (me compreso) siano stati ampiamente positivi? Forse perchè questa rivista è notoriamente indulgente verso il gruppo Fiat e vedeva in quest’auto una temibile concorrente per le piccole del gruppo?