Come si vende un’automobile?

Come si fa in pratica a vendere un’automobile?

Una volta trovato l’acquirente (e questa può essere la parte più difficile su cui non posso dare consigli perchè io sono stato fortunato nel trovarlo velocemente) basta andare al PRA, il Pubblico Registro Automobilistico. Il PRA a Roma è in via Cina 413, nel quartiere Torrino (vicino l’EUR), aperto dalle 7,45 alle 12,10.

Senza attese si va al primo piano e si prende un numeretto. Bisogna presentare alcune fotocopie (precisamente due del documento di identità dell’acquirente e una del documento di identità del venditore, una copia del codice fiscale di entrambi e una copia del libretto di circolazione) ma c’è una fotocopiatrice a pagamento al piano. Inoltre ricordatevi l’originale del certificato di proprietà e del libretto di circolazione.

La mia attesa è stata molto breve: al momento della chiamata il venditore e l’acquirente vengono fatti accomodare davanti ad un funzionario dell’ufficio e cominciano a riempire parecchi fogli con notizie anagrafiche e dati dell’automobile oggetto della compravendita. Per fortuna i funzionari sono gentili e comprensivi e danno ottime indicazioni su chi deve riempire cosa, e dove! Allo stesso funzionario si paga la somma prevista per la vendita (chi paga dipende da come vi siete accordati, solitamente l’acquirente) e alla fine viene rilasciato un nuovo certificato di proprietà all’acquirente e una fotocopia dell’atto di vendita al venditore.

Le tariffe della transazione dipendono da alcuni fattori, come la provincia di residenza dell’acquirente e la potenza dell’auto. Il mio acquirente ha pagato circa 270 euro, si può pagare in contanti o con bancomat. A questa pagina potete calcolare quanto costerà nel vostro caso.

Dovrete poi mandare la fotocopia dell’atto di vendita all’assicurazione chiedendo la sospensione della stessa e il rimborso del restante premio non usufruito: per sapere come fare chiedete alla vostra assicurazione.

La tassa per il Servizio Sanitario Nazionale non viene rimborsata. Pensavate che magari però potrete dedurla dalla vostra prossima dichiarazione dei redditi… potevate! Dal 2012 la Fornero nella sua riforma del lavoro ha messo un minimo per la deduzione di 40 euro. Se prima quindi pagavate 60 euro per il SSN e potevate dedurne il 19%, ora potrete dedurre il 19% di 60-40= 2o euro. E se pagate meno di 40 euro di SSN, non potrete dedurre nulla: quindi se è tanto tempo che non fate incidenti e quindi non pesate sul SSN con feriti e cure, e quindi siete in una classe di merito bassa che vi fa pagare poco di assicurazione… vi viene tolta la deduzione. Logico no?! Ancora a cercare come risparmiare con l’auto?! Semplice: vendetela!

E il bollo? Quello rimane pagato, il mio lo era fino al prossimo maggio e faceva parte del pacchetto-automobile!

Quanto vale la mia auto?

Per vendere l’auto ho dovuto cercare una valutazione dell’usato. Ho chiesto ad un edicolante quali fossero le riviste con le quotazioni dell’usato, e me ne sono state date addirittura due, Al Volante e AM, al prezzo di 2 euro e cinquanta! Arrivato a casa ho però scoperto che il modello specifico della mia auto non era tra quelli quotati, in quanto nelle riviste non ci sono le quotazioni di tutti i modelli, ma solo di alcuni (forse i più venduti? Chissà). Ne ho approfittato almeno per vedere le cifre spropositate che bisogna sganciare per comprarsi un’auto nuova, tanto per curiosità!

Allora ho cercato su internet, e ho trovato due quotazioni molto diverse: una era del 75% del prezzo originale, l’altra del 45%! Successivamente mi hanno fatto avere una valutazione (a pagamento) del 35% del prezzo originale, meno della metà della più alta. Che senso ha, e chi ci capisce qualcosa?

Alla fine ho fatto una media delle valutazioni, calcolando che in 3 anni e mezzo l’auto si fosse svalutata per più del 50% (che è assurdo a pensarci, quale altro bene costoso si svaluta così presto?) e l’ho ribassata per un problema che aveva per arrivare ad un terzo del prezzo originale.

Mi è rimasta la curiosità: chi decide queste (s)valutazioni, e su quali basi? Ci sono dei parametri? Da che dipendono? Mi sembra poco probabile trovare dei valori oggettivi sui prezzi dell’usato: allora forse è meglio considerare un prezzo che rappresenti il valore che le persone coinvolte nella trattativa danno all’oggetto.

Mi rimane un dubbio: perchè Quattroruote, che sulle valutazioni dell’usato ci guadagna (è un servizio a pagamento) ha dato una valutazione così bassa dell’auto che volevo vendere? Forse perchè nel 2008, quando l’ha provata, ne ha dato un giudizio negativo, nonostante poi i giudizi di chi l’ha comprata (me compreso) siano stati ampiamente positivi? Forse perchè questa rivista è notoriamente indulgente verso il gruppo Fiat e vedeva in quest’auto una temibile concorrente per le piccole del gruppo?