Si conclude oggi uno sciopero di due giorni dei benzinai, o benzinari come si dice a Roma. Il giorno prima dello sciopero si sono formate lunghe code di automobilisti per fare la scorta: neanche per due giorni si può provare a fare a meno dell’auto!
I benzinari hanno scioperato perchè i sindacati di categoria non sono riusciti a trovare un accordo con le compagnie petrolifere riguardo a “contratti scaduti, le nuove tipologie contrattuali, la crisi dei consumi sulla rete autostradale, la ristrutturazione della rete di distribuzione nel quadro di una riduzione del numero degli impianti, i costi dell’utilizzo della moneta elettronica per i rifornimenti“. Qualche giorno fa c’era stato anche un incontro sponsorizzato dal ministero dello sviluppo economico, conclusosi con un nulla di fatto perchè, secondo i sindacati, i petrolieri hanno chiuso ogni spazio di trattativa.
Che mestieraccio fare il benzinaro: sembra che si guadagnino pochi centesimi per ogni litro che mettono nei serbatoi, il prezzo del petrolio aumenta, le persone fanno meno benzina (10-20% in meno dicono, addirittura 50% in autostrada), e il loro utile si fa sempre più esiguo. Le banche li vessano facendo pagare delle forti commissioni che fanno dimezzare i loro bassi margini.
Poveri benzinari: vogliono che i petrolieri rispettino le leggi. Sarebbe come se io andassi da uno spacciatore e chiedessi una ricevuta al termine della transazione. Un petroliere corretto non potrebbe fare quel mestiere, per forza di cose deve essere un farabutto, sennò gli verrebbe male.
Poveri benzinari: vogliono che le banche rispettino le leggi sulla gratuità per gli acquisti elettronici di carburante. Monti sarà interessato a portare questo grave problema all’attenzione della sua lobby bancaria per la quale ci governa?
Poveri benzinari: gli italiani non fanno rifornimento in autostrada: magari perchè si sono accorti che tra i caselli i prezzi sono più alti? O magari perchè si sono accorti che sono meglio le statali, dove non paghi il pedaggio e consumi di meno perchè vai più piano?
Poveri benzinari: la benzina costa tanto e i consumi calano. Le persone prendono il mezzo pubblico o la bici per risparmiare e per loro è un problema.
Poveri benzinari, ultimi alfieri di un sistema perdente, destinato a consumarsi da solo: resistono, credono nella propria utilità, credono nella lealtà delle persone con cui hanno a che fare, credono che ci sarà ancora un lavoro per loro.
Se io fossi un benzinaro aprirei un negozio di biciclette, e anche presto!
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